Monete romane

Denaro

TITO sesterzio di bronzo anno 80
Euro, 5 centesimi, 2003

Questa è una pagina seria sulle monete, pesi e misure romane. Se cercate il Colosseo sulle monete cliccate qui

Le principali monete romane erano l’as, di rame, il sestertius, il quinarius, il denarius, d’argento; e l’aureus, d’oro.

1. In origine l’as (asse) era l’unità di base del sistema monetario romano, conteneva una libbra di rame, ma col tempo il peso diminuì sino a contenere 1/24 di libbra..
Nota.–L’as venne preso a sinonimo dell’unità per tutti tipi di misure, e si divideva in 12 unciae, tanto che uncia significava in genere un dodicesimo. Il semis (mezzo asse) era la metà di questo as diviso in dodici parti.

Asse – 37 AD

2. Il sestertius conteneva in origine 2 as e 1/2 , il quinarius 5, ed il denarius 10; ma mentre l’as si deprezzava, il numero di as in queste monete aumentava.

3. L’as è utilizzato anche come unità di misura generale; così:
a) Nel peso, l’as è una libbra e l’uncia è un’oncia.
b) Nelle misure, l’as è un piede o pes, e l’uncia – un pollice – è l/12 di piede.
c) Nel calcolo degli interessi, l’as è l’unità, e l’uncia è il suo dodicesimo. Ad es. l’uncia poteva essere 1/12 % al mese, cioè l’1% annuale; il semis è il 1/2  % mensile, o 6% annuale ecc.
Da qui heres ex asse, erede dell’intero patrimonio; heres ex dodrante, erede di 9/12.

Perché dodrante? E’ l’ablativo di dodrans, dodrantis (maschile), che è la miscela di de e quadrans, che significa “mancante di 1/4 all’unità”. L’unità è l’as, quindi qui significa “proprietario di 3/4”, che è lo stesso di 9/12. Dodrans poteva anche essere una misura di lunghezza. 3/4 di un piede: “quinque pedes et dodrans“, e di tempo: “dodrantes horarum,”, cioè 3/4 d’ora (comunque, le ore allora erano molto diverse dalle nostre).
Una bella pagina sulle unità di misura romane è ovviamente Wikipedia.

Calcoli del denaro

1. In tutte le quantità di denaro l’unità comune di calcolo era il sesterzio, chiamato anche nummus; peraltro vi sono quattro casi che vanno segnalati:

a) In tutte le quantità di denaro, le unità, decine e centinaia sono scritte con sestertii ed il corretto numero cardinale. Quindi:
         quinque sestertii = 5 sesterzi;
         viginti sestertii = 20 sesterzi;
         ducenti sestertii = 200 sesterzi.
b) Mille sesterzi si scrivono mille sestertii, o mille sestertium.
c) Nelle quantità inferiori a 1,000,000 di sesterzi, le migliaia sono scritte o con (1) milia sestertium (gen. plur.), oppure (2) con sestertia:
duo milia sestertium, or duo sestertia = 2,000 sesterzi;
quinque milia sestertium, or quinque sestertia = 5,000 sesterzi.
N.B. — Con sestertia i distributivi in genere si usano — bina sestertia.
d) Nelle quantità che contengono uno o più milioni di sesterzi, sestertium col valore di 100,000 sesterzi si utilizza con il corretto avverbio numerale, decies, vicies, etc. Quindi:
decies sestertium = 1,000,000 (10 x 100,000) sesterzi;
vicies sestertium, 2,000,000 (20 x 100,000) sesterzi.

Quinarius – ca 230

Negli esempi in d), sestertium è considerato un sostantivo neutro al singolare sebbene in origine era probabilmente il genitivo plurale di sestertius, e l’espressione completa di 1,000,000 di sesterzi era decies centena milia sestertium. Le parole centena milia erano in generale omesse, e alla fine sestertium perse la sua connotazione di genitivo plurale, e divenne un sostantivo neutro al singolare, declinabile.

2. Talvolta sestertium è omesso, e si lascia solo l’avverbio numerale:  decies = 1,000,000 sesterces.

3. Il segno HS è spesso usato per sestertii, e talvolta per sestertia, or sestertium:

decem HS = 10 sesterzi (HS = sestertii). dena HS = l0,000 sesterzi (HS = sestertia). decies HS = 1,000,000 sesterzi (HS = sestertium).

Pesi e Misure

Meritano menzione i seguenti pesi e misure:

1. La Libra, detta anche As o Pondo (328.9 g ), che si divide in 11 once e 1/2, è la base dei pesi romani.
    a) La libra, come l’as per il denaro, si divide in 12 parti.

2. Il Modius (8,73 litri), è la base delle misure di capacità per prodotti secchi.

3. L’ Amphora (26,2 litri), che contiene un piede romano al cubo, è la base delle misure dei liquidi..

4. Il Pes romano (piede) equivaleva a circa 30 cm ed è la base delle misure di lunghezza.

    Nota.– Il Cubitus equivale a 1 piede e 1/2, il passus a 5 piedi e lo stadium a 625.

5. Lo Jugerum (2.523 metri quadrati), che contiene 28,800 piedi romani quadrati, equivale a circa 6/10 di un acro, ed è la base delle misure di superficie.

Aureus – 240

ALTRE COSE SUL SESTERZIO

Il testo che segue è tratto, con pochi cambiamenti, da un sito ormai scomparso di Abram Ring, che invece prosegue su Youtube.

  Il sestertius era la principale moneta usata. La parole proviene da semis-tertius = 2 1/2.   Come aureus, denarius e altre monete, il nome era in origine un aggettivo che modificava nummus, la parola romana che significa “moneta”.   Prima della Seconda Guerra Punica, il sestertius valeva 2 assi e 1/2; questo valore era conveniente, perché 10 assi = 1 denarius.   All’inizio della guerra le difficoltà economiche costrinsero alla svalutazione dell’asse: 4 assi = 1 sestertius, quindi 16 assi = 1 denarius.
Data la grande differenza tra l’economia di oggi e quella antica, qualsiasi sforzo per paragonare il sesterzio alle monete correnti è probabilmente vano, Peraltro, possiamo conoscere alcuni elementi della situazione monetaria di alcuni Romani. Considerate i fatti qui sotto:

Ai tempi di Augusto, un uomo faceva parte della classe degli equites (cavalieri, ricchi) se possedeva una proprietà di almeno 400,000 sesterzi (100,000 denarii).
Sotto Augusto, un senatore doveva possedere proprietà pari a 1,000,000 sesterzi (250,000 denarii).
Un soldato semplice sotto Augusto e Tiberio (ca. 15 d.C.) guadagnava circa 10 assi al giorno (meno di un denarius) o circa 900 sesterzi all’anno, e sotto Domiziano (ca. 85 d.C.) era aumentato solo a circa 1.200 sesterzi (300 denarii) all’anno. I legionari pretoriani (una forza d’elite) sotto Augusto ricevevano 2 denarii al giorno, o circa 730 all’anno. 
Gli ufficiali ovviamente potevano aspettarsi di più. I centurioni ricevevano 3750 denarii all’anno sotto Augusto e 5000 sotto Domiziano.
Un avvocato ai tempi di Claudio (ca. 50 d.C.) poteva chiedere ai suoi clienti sino a 10,000 sesterzi per i suoi servizi legali.
Giovenale (ca. 100 d.C.) si lamentava dei campioni del circo, che guadagnavano 100 volte quello che guadagnava un avvocato – da 15,000 a 60,000 sesterzi per una vittoria, e Marziale, che scriveva nella seconda metà del primo secolo d.C., raccontava di un pilota di carri chiamato Scorpus che vinse 15 borse piene d’oro in un’ora.  Di un’altro, che visse ai tempi di Adriano e Antonino Pio (ca. 140 d.C.), si raccontava che avesse guadagnato in vita 35,863,120 sesterzi.
Marziale scrisse anche di uno schiavo che costava 10.000 sesterzi, e si beffava dei patroni che potevano offrire in dono solo 100 quadrantes (6 1/4 sesterzi) al giorno ai loro clientes.  In un’altra occasione, racconta che avrebbe potuto vendere la sua lealtà ad un uomo chiamato Paetus per 6,000 sesterzi, salvo che Paetus lo pagò troppo tardi.

Nel primo secolo d.C., l’olio d’oliva costava circa 2 o 3 sesterzi al litro, ed il vino tra 1 e 4 assi per 1/2 litro.  Un bagno alle terme costava circa 1 quadrans per un uomo e 2 quadrantes per una donna, i bambini entravano gratis – ovviamente uno doveva portarsi appresso lo schiavo, l’olio e lo strigile (lo strumento usato per ripulirsi). Un uomo solo a Pompei pagò un denarius per una simpatica notte con una donna. Una casa in città a Roma poteva costare tra 500.000 (125.000 den.) e 2.500.000 sesterzi (625.000 den.), e uno iugerum (poco più di 2.400 metri quadri) di terra poteva costare tra 1.000 (250 den.) e 12.000 sesterzi (3.000 den.).
Sebbene non siano collegati al denaro, merita menzione qualcosa sulla scrittura dei numeri.  Spesso si insegna che i numeri romani erano scritti così: IV per 4, IX per 9, XC per 90 ecc. Però IIII, VIIII, LXXXX, etc. erano più comuni.  Inoltre i Romani avevano vari modi di esprimere D, M, e numeri più grandi.
D = I@
M = CI@
decem milia = CCI@@
centum milia = CCCI@@@
millies mille = CCCCI@@@@
 

VALORI DELLE MONETE ROMANE NEI TEMPI

Prima della seconda guerra punica, 218 a.C. (All’inizio della guerra, il sestertius cambiò nel valore di 4 assi.)

 DenariusSestertiusAsQuadrans
Denarius141040
Sestertius1/.412 1/210
As1/102/514
Quadrans1/401/101/41

Tempi di Augusto (27 a.C. – 14 d.C.)  

 AureusQuinarius AureusDenariusQuinarius ArgenteusSestertiusDupondiusAsQuadrans
Aureus1225501002004001600
Quinarius Aureus1/2112 1/22550100200800
Denarius1/252/2512481664
Quinarius Argenteus1/501/251/2124832
Sestertius1/1001/501/41/212416
Dupondius1/2001/1001/81/41/2128
As1/4001/2001/161/81/41/214
Quadrans1/16001/8001/641/321/161/81/41

Tempi di Costantino (l’Aureus perse valore a causa dell’inflazione)

 SolidusSiliquaDenarius
Solidus1242000
Siliqua1/24183 1/3
Denarius1/20003/2501

Era di Costanzo II

 SolidusMiliarenseSiliqua
Solidus11224
Miliarense1/1212
Siliqua1/241/21

Prezzi nell’anno 1:
1 anfora di vino: 300 sestertii
1 schiavo qualsiasi: 500-1,500 denarii
1 una schiava carina: 2,000-6,000 denarii

Paghe dei soldati :
Imperatore Augusto 27BC-AD14
Soldato- 225 denarii all’anno
Centurione – 3,750 denarii all’anno

Imperatore Caracalla AD 211-217
Soldato – 750 denarii per year
Centurione – 12,500 denarii all’anno

Editto dei prezzi di Diocleziano ( 301 d.C.):

Stabiliva il prezzo massimo al quale potevano essere venduti alcuni beni.

1 libbra di maiale – 12 denarii
1 libbra di manzo – 8 denarii
1 modius di sale – 100 denarii
1 sextarius d’olio d’oliva – 40 denarii
1 modius di frumento – 100 denarii
1 modius d’avena – 60 denarii
1 sextarius di vino Falerno – 30 denarii
1 paio di scarpe alla moda – 150 denarii
1 paio di scarpe da donna – 60 denarii
Lana da Tarentum – 175 denarii alla libbra
seta bianca – 12,000 denarii alla libbra
1 modius = ca. 8 litri)
1 sextarius = ca.1/2 litro (misura secca) or ca.1 litre (misura liquida)

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